Anche quest’anno l’attesa della Notte Santa si anima di un’emozione particolare; molti fedeli di San Sebastiano, coordinati dal parroco Don Pasquale Traetta, sono in subbuglio per l’allestimento del Presepe Vivente che, quasi per prodigio, apparirà a mezzanotte nella chiesa parrocchiale.
Come tradizione tutto il presbiterio e l’abside, su fino alla volta affrescata, saranno trasformati in uno scorcio di Palestina con materiali poveri, ma resi suggestivi da una sapiente lavorazione manuale; e la collaudata perizia dei carpentieri creerà ardite scenografie che si animeranno di personaggi in costumi dell’epoca, circondando come in un abbraccio l’altare della celebrazione natalizia.
Montagne e grotte di carta faranno da sfondo a sentieri di muschio, oasi di palme e scintillanti corsi d’acqua, mentre i fuochi tremuli dei pastori e dei figuranti rischiareranno greggi di vere pecore e caprette.
E l’ultimo nato di Coldirodi, con i genitori in vesti di Giuseppe e Maria, apparirà nuovamente nella mangiatoia, memoria tangibile di una rinnovata promessa di redenzione.